Normative Prodotti

Normative Guanti

I guanti da lavoro fanno parte dei dispositivi di protezione individuale che il lavoratore deve indossare per proteggersi da eventuali infortuni più o meno gravi che può incorrere durante la normale attività lavorativa.

Ogni modello di guanto da lavoro deve rispettare una specifica classificazione CE suddivisa in diverse categorie, finalizzate alla protezione da un particolare rischio: meccanico, chimico e biologico, termico (calore/fuoco), termico (dal freddo), elettrico, elettrostatico, esplosivo (ATEX), radioattivo, saldatura, con caratteristiche tecniche specifiche per ogni tipologia, in accordo con quanto stabilito anche dal D.Lgs 81/2008.

La normativa europea 2016/425 stabilisce che i guanti da lavoro possono appartenere a tre diverse categorie, a seconda del livello di protezione offerto:

Categoria I – Protezione da rischi minimi.
Categoria II – Protezione da rischi elevati, di cui fanno parte la maggior parte dei guanti in commercio.
Categoria III – Guanti che offrono la protezione molto elevata per rischi di egual intensità.

Anche i guanti in categoria I, come predisposto dalla normativa europea, devono essere marchiati CE. Per le categorie II e III il marchio CE è seguito da un pittogramma di identificazione alla protezione, i livelli di protezione riferiti alla normativa di riferimento (alfanumerica) e quattro numeri che stanno ad indicare il codice di riconoscimento dell’organismo certificante, obbligatoriamente europeo.

La normativa che stabilisce i requisiti generali e le norme relative ai metodi di prova per la progettazione e la fabbricazione dei guanti, la resistenza dei materiali, l’innocuità, la confortevolezza, l’efficienza, le taglie, la destrezza e le marcature è la EN ISO 21420:2020.

In aggiunta a quanto esposto nella normativa EN ISO 21420:2020, e a seconda del tipo di protezione a cui appartiene, il guanto deve seguire specifici requisiti di produzione a seconda della protezione che è destinato a soddisfare.

GUANTI DI PROTEZIONE DA RISCHIO MECCANICO – NORMA EN 388:2016+A1:2018

La norma definisce i valori di prestazione dei guanti relativamente alla protezione da rischi meccanici: abrasione, taglio, strappo, perforazione e da impatto.
La norma EN388 è stata aggiornata nel 2016 e nel 2018. Il test di abrasione è stato migliorato, il livello di resistenza al taglio “Coupe” è stato rivisto ed è stato aggiunto un test di resistenza da taglio ISO, oltre a un test di impatto per applicazioni speciali.

a)  Resistenza all’abrasione

Il materiale viene sottoposto ad abrasione a una pressione nota con un movimento planare ciclico. La resistenza all’abrasione è determinata dal numero di cicli di abrasione necessari per arrivare alla rottura. In base alla resistenza a questo test si determina un valore da 1 a 4 esposto sul dispositivo di protezione.

b)  Resistenza al taglio da lama

Il test misura la resistenza al taglio con una lama circolare rotante con un carico specifico e ruota in direzione opposta a questo movimento. Questo test è un buon indicatore per la protezione da taglio con oggetti di peso leggero e medio. Il test prevede un massimo di 60 cicli e determina il valore da 1 a 5 esposto sul dispositivo di protezione.

c)  Resistenza allo strappo

La resistenza allo strappo è utilizzato come metodo per misurare la forza necessaria per propagare uno strappo pari a metà lunghezza del campione. I materiali che presentano un’elevata resistenza allo strappo sono garanzia di longevità In base alla resistenza del guanto a questo test si determina un valore da 1 a 4 esposto sul dispositivo di protezione.

d)  Resistenza alla perforazione

Da non confondersi con la perforazione effettuata con punte fini o con aghi, questo test consiste nel forare il guanto con una punta di acciaio di dimensioni specifiche e ad una determinata forza, sempre crescente, necessaria per forare un campione di prova. Gli strati più esterni e più interni del guanto non devono presentare segni di disfacimento o formazione di fori. In base alla resistenza del guanto a questo test si determina un valore da 1 a 4 esposto sul dispositivo di protezione.

d) Resistenza al taglio ISO

Questo test introdotto in una ultima versione aggiornata della normativa EN 388, misura la resistenza al taglio da lama a diversi livelli di pressione. Il risultato è riportato in Newton. In base alla resistenza del guanto a questo test si determina un valore compreso tra “a” e “f”, esposto sul dispositivo di protezione.

Il test simula un taglio da lama effettuato da un oggetto tagliente direttamente sulla mano del lavoratore. Un guanto che raggiunge come risultato i livelli “e” ed “f” può essere definito altamente protettivo e altamente antitaglio.

f) Protezione dall’impatto

Prova di impatto secondo la norma EN 13594:2015. Questo test determina l’assorbimento dell’energia di impatto sul materiale assorbente del guanto. La forza utilizzata per questo test è di 5 joule. Il test è facoltativo e prevede esito negativo o positivo. Nel caso in cui il test risulti positivo (che protegge) viene esposto il valore P.

GUANTI DI PROTEZIONE DA RISCHIO CHIMICO E BIOLOGICO – NORMA EN 374:2016

Questa normativa specifica i requisiti e i metodi di test per i guanti protettivi destinati a proteggere l’utente agenti biologici (batteri, i virus o i funghi) o chimici. I guanti vengono testati e classificati per la resistenza alla penetrazione, permeazione e degradazione.

Penetrazione

La penetrazione è il movimento di una sostanza chimica e/o di un microrganismo biologico attraverso il materiale che costituisce il guanto nelle sue parti porose, nelle cuciture, in micro forature o altre imperfezioni nel materiale del guanto.

Permeazione

Il materiale con cui è costruito il guanto è il metodo con cui il lavoratore è protetto dalle sostanze chimiche o batteriologiche pericolose. È pertanto necessario misurare il tempo di permeazione e il tempo impiegato dall’agente “aggressivo” per venire a contatto con la pelle. Ogni sostanza chimica sottoposta a test è classificata, con un valore da 0 a 6 come tempo di permeazione, come segue:

Degradazione

I guanti, dopo un periodo di attività più o meno duraturo, possono agire come spugne assorbendo il liquido. Per questo motivo iniziano a degradarsi. La degradazione del guanto, causata dal contatto dell’agente chimico, si manifesta in una o più componenti con cui è costruito che ne diminuisce il potere protettivo. Questo processo di degradazione si può notare dal cambio di colore, dal cambio di dimensioni (diventa più piccolo o più grande), può diventare più rigido/secco oppure snervare/ indebolire, perdere piccole parti del rivestimento, cambiare di colore, rigonfiarsi sino alla completa sua distruzione. Al primo segnale e in ogni caso prima che il guanto si degradi vistosamente è opportuno sostituire il guanto.

Guanti di protezione dai microrganismi:

I guanti per la protezione da microrganismi per la protezione da batteri e virus, a differenza dei guanti contro le sostanze chimiche, sono sottoposti a test aggiuntivo in base alla norma ISO 16604. Inoltre, se la lunghezza dei guanti di protezione chimica è maggiore di 40 cm, il test relativo alla penetrazione viene effettuato anche nell’area del polso.

Marcatura dei guanti secondo la normativa EN 374:2016:

I guanti di protezione chimica sono suddivisi in tre categorie: Tipo A, B e C. Tale suddivisione dipenda dal numero di sostanze chimiche da cui il guanto protegge. La normativa contiene un elenco delle sostanze chimiche classificate ognuna con una lettera che viene riportata sotto al pittogramma. In base alle lettere esposte con il pittogramma possiamo identificare il preciso utilizzo a cui il guanto è predisposto. Per i guanti di protezione da microrganismi il pittogramma di identificazione è diverso e, se il guanto protegge anche da virus, la parola “VIRUS” viene aggiunta sotto il pittogramma Microrganismi.

GUANTI DI PROTEZIONE DA RISCHIO TERMICO (CALORE/FUOCO) – NORMA EN 420:2020

Questa normativa si applica a tutti i guanti (e ad altri dispositivi di protezione delle mani) costruiti per proteggere la mano dal calore o dal fuoco. La normativa si suddivide in sei valori che valutano il livello di protezione del dispositivo: fiamma, calore da contatto, calore convettivo, calore radiante, piccoli schizzi di metallo fuso e grandi quantità di metallo liquido.

 
a)  Propagazione limitata della fiamma:

Questo test determina il tempo di persistenza della fiamma o il tempo di incandescenza residua. Deve essere controllata la superficie dello strato più interno del guanto che non deve presentare segni di disfacimento. L’area sottoposta al test non deve mostrare fori in nessuna posizione. La cucitura non deve aprirsi una volta trascorso il tempo di persistenza della fiamma.

b)  Calore da contatto

Nel test si controlla il riscaldamento della superficie interna riscaldando la superficie esterna (contatto). Il tempo limite è di 15 secondi con un aumento massimo di 10°C. Se il test di resistenza al calore da contatto produce il livello di prestazione 3 o 4, è necessario eseguire il test di formazione limitata di fiamma che deve raggiungere il livello di prestazione 3. Il test riflette l’effetto protettivo del guanto a diretto contatto con il calore o con oggetti caldi. Durante il test però, il materiale esterno potrebbe danneggiarsi. Lo strato più interno del guanto non deve presentare segni di disfacimento o formazione di fori.

c)  Calore convettivo

Viene determinato l’indice di trasferimento del calore (heat transfer index – HTI). Per eseguire questa misurazione si usano il palmo e il dorso della mano esponendoli al calore convettivo (metodo di test secondo la norma EN ISO 9151:2016).

d)  Calore radiante

Si misura in termini di tempo (t) il trasferimento di calore irradiato. Per eseguire questa misurazione, si utilizza il materiale di protezione della mano senza altri rinforzi.

e)  Piccoli schizzi di metallo fuso

Durante il test, il numero di gocce che provocano un rialzo di temperatura di 40°C deve corrispondere a quello previsto dal valore di prestazione. Ogni valore di prestazione corrisponde a un numero definito di gocce. Gli strati più esterni e più interni del guanto non devono presentare segni di disfacimento o formazione di fori.

f)  Grandi quantità di materiale fuso

Nel corso del test la pelle artificiale non deve mostrare lisciature o altre modifiche nella superficie impregnata quando il guanto protettivo viene esposto a una determinata quantità di ferro liquido. La quantità di ferro liquido è definita dall’indice di prestazione. Il materiale e le combinazioni di materiale che si infiammano durante il test non soddisfano i requisiti di questo test.

Tutti i guanti classificati in base alla norma EN 407 devono anche conseguire almeno il livello 1 di prestazione per la resistenza all’abrasione e allo strappo

GUANTI DI PROTEZIONE PER SALDATORI – NORMA EN 12477:2001+A1:2005

Questa norma si applica ai guanti costruiti per proteggere il lavoratore durante la saldatura manuale, taglio e processi connessi. Inoltre deve essere rispettata la Conformità alla norma EN 420 tranne per le lunghezze, che in questa normativa devo rispettare queste indicazioni:

La normativa suddivide la tipologia di guanti in due categorie: A e B. Tutte le voci devono essere soddisfatte per rientrare nella categoria.

I guanti di tipo B sono consigliati quando è necessaria grande destrezza, come ad esempio la saldatura TIG; i guanti di tipo A sono consigliati per altri processi di saldatura. La normativa non prevede un pittogramma specifico, ma il solo riferimento alla normativa con indicazione della categoria di appartenenza sul guanto, sulla confezione e sulla nota informativa.

GUANTI DI PROTEZIONE CONTRO IL FREDDO – NORMA EN 511:2006

Questa normativa regolamenta i guanti che hanno la funzione di proteggere dal rischio freddo convettivo o per contatto fino a -50°C. Lo standard fornisce anche informazioni sull’impermeabilità all’acqua. La protezione contro il freddo è espressa con un pittogramma seguito da una serie di tre livelli di prestazione, riguardanti proprietà di protezione specifiche.

a)  Resistenza al freddo convettivo

Per effettuare la misurazione, si riscalda il modello di una mano a 35 °C. Si inserisce quindi il guanto su questo modello. Il livello di prestazione si basa sull’energia necessaria per mantenere questa temperatura (30-35°C). Maggiore è l’energia fornibile al guanto senza aumentare la temperatura ambientale esterna ad esso, migliori sono le proprietà del guanto

b)  Resistenza al freddo da contatto

Il materiale del guanto separa una piastra riscaldata e una piastra raffreddata. Anche in questo caso, il criterio di valutazione è l’energia fornibile alla piastra riscaldata senza provocare un cambio di temperatura nella piastra raffreddata.

c)  Penetrazione dell’acqua

Il livello 1 equivale a impermeabile, il livello 0 a permeabile all’acqua. L’impermeabilità riguarda sia il palmo che il dorso della mano. Livello X significa non testato.

Tutti i guanti classificati in base alla norma EN 511 devono conseguire almeno il livello 1 di prestazione per la resistenza all’abrasione e allo strappo.

 

GUANTI DI PROTEZIONE DAL RISCHIO ELETTRICO – NORMA EN 60903:2003

I guanti di protezione dal rischio elettrico – o guanti isolanti – sono guanti costruiti per proteggere da scosse elettriche durante l’esecuzione di lavori sotto tensione. I guanti isolanti in gomma dovrebbero essere utilizzati con guanti con protezione meccanica per evitare danni immediati sia al lavoratore che ai guanti isolanti.

Un guanto isolante per lavori sotto tensione è un prodotto di Categoria III, secondo la definizione del regolamento sui DPI. In funzione delle proprietà specifiche per l’applicazione, i guanti isolanti in gomma possono essere sottoposti a ulteriori test: Acido: prestazioni meccaniche e dielettriche soddisfacenti dopo essere stati immersi in acido solforico altamente concentrato. Olio: prestazioni meccaniche e dielettriche soddisfacenti dopo un’immersione in olio.

Ozono: prestazioni dielettriche e qualità di superficie soddisfacenti dopo il contatto con un’elevata concentrazione di ozono.

Temperature molto basse: soddisfacente in caso di assenza di strappi o rotture se ripiegato dopo 24 ore a -40°C.

Danni di integrità, dopo questi test, non sono consentiti e ogni guanto deve essere ispezionato individualmente e testato per verificare se ha mantenuto le sue proprietà di isolamento.

I guanti isolanti dielettrici si suddividono in classi di protezione, che riportiamo di seguito:

Classe 00 – resistenti fino a 500 V AC e 2500 V DC
Classe 0 – resistenti fino a 1000 V AC e 5000 V DC
Classe 1 – resistenti fino a 7500 V AC e 10000 V DC
Classe 2 – resistenti fino a 17000 V AC e 20000 V DC
Classe 3 – resistenti fino a 26500 V AC e 30000 V DC
Classe 4 – resistenti fino a 36000 V AC e 40000 V DC

Per le classi 1, 2, 3 e 4 i guanti devono essere ispezionati visivamente e sottoposte a nuovo test dielettrico ogni 6 mesi, anche se mantenuti in stoccaggio e non utilizzati. Per le classi 0 e 00, è sufficiente l’ispezione visiva..

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